Come praticamente tutti i settori economici del Mondo, anche quello relativo al vino e alla sua produzione ha subito un grave danno causato dal Covid-19.
Gli ordini sono ovviamente diminuiti, più che dimezzati, e di conseguenza nella casse delle migliaia di cantine produttrici c’è una grandissima mancanza di liquidità.
In particolare, la Coldiretti ha chiesto liquidità per tutte le cantine della Granda, dove si stima che almeno 4 cantine su 10 sono a rischio chiusura causa mancanza di liquidità.
L’eventuale chiusura delle cantine a rischio, porterebbe in tutta Italia alla perdita di circa 1.3 milioni di posti di lavoro.
Sulla vicenda è intervenuto anche Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo spiegando: “Nella Granda abbiamo già quantificato perdite fino a circa l’80% tra export e il canale Ho.Re.Ca fermi. In particolare i nostri vini più pregiati hanno subito un gravissimo danno poiché consumati perlopiù in ristoranti e alberghi di un certo livello”
Così la Coldiretti, partendo dalla proposta della sezione di Cuneo, ha presentato ufficialmente il Piano salva-vigneti.
In questo piano c’è in gioco la sopravvivenza economica di oltre 6.500 imprese vitivinicole della provincia di Cuneo, con oltre 16.000 ettari di superficie attualmente vitata e una produzione di più di 1 milione di ettolitri.
Sempre Moncalvo, è entrato più nei dettagli del Piano:
“IVA agevolata e soprattutto credito di imposta per i crediti ora inesigibili derivanti dalla crisi Covid-19 sono solo alcune delle proposte formulate dalla Coldiretti, che è attualemente impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti. Serve, però, in questo momento storico anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni in tutto il Mondo con un piano straordinario di comunicazione sul vino che rappresenta da sempre all’ estero un elemento di spicco e di eccellenza per l’intero Made in Italy, alimentare e non”.