Ufficiale, il Ponte Morandi cadde per scarsa manutenzione

Come era ampiamente prevedibile, è arrivata in queste ore una notizia, anzi una conferma, che potrà cambiare gli equilibri del nostro Paese: il crollo del Ponte Morandi poteva essere evitato. 
La conferma arriva in una relazione di ben 476 pagine effettuata e poi firmata da 4 periti nominati dal giudice Angela Nutini che ha in mano l’inchiesta sul crollo del Ponte.
Secondo la perizia, il crollo del 14 agosto del 2018 che ha causato 43 vittime e innumerevoli feriti, fu dovuto al cedimento dello strallo (lato mare) della pila nove, ovvero un qualcosa che con la manutenzione ordinaria e straordinaria poteva essere evitato.


La parte saliente della relazione, che mette in chiaro la colpevolezza di chi controlli non ne ha fatti, è questa: “Le cause profonde dell’evento possono individuarsi nella vita del ponte.. lungo questo periodo sono identificabili le carenze nei controlli e negli interventi di manutenzione che non sono stati eseguiti correttamente“. 
La perizia poi, nei sui 14 capitoli in totale, sviscera punto per punto ogni aspetto che è intervenuto prima, durante ed anche dopo il crollo.
Tutti i luoghi, i tempi e le condizioni sono descritti con profondità minuziosità. 
Inoltre, in uno dei capitoli, vengono analizzate approfonditamente anche le immagini riprese dalla telecamera della Ferrometal che inquadrano e descrivono tragicamente gli attimi in cui il viadotto crolla.

Secondo i periti quindi la tragedia si sarebbe potuta certamente evitare.
Infatti, come si legge, controlli e interventi manutentivi mancanti sono la causa di tutto ciò. “Se fossero stati eseguiti correttamente, con elevata probabilità avrebbero impedito il verificarsi dell’evento.” è forse la frase che meglio spiega il tutto e, a processo, non lascerà scampo alla persona che verrà incriminata del crollo e che dovrà risponderne.
Ora dunque resta solo da capire cosa succerà a livello ufficiale.

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