Robot paghino tasse: idea di Bill Gates per far sì che la forza lavoro umana non venga del tutto soppiantata dalle macchine
Con l’introduzione massiccia della forza lavoro meccanica c’è il rischio – ed è comunque un rischio molto elevato – che si vada ad ampliare il divario tra ricchi e poveri. Un divario già molto importante allo stato attuale, che potrebbe, per ovvi motivi, crescere sensibilmente laddove vi sia un notevole aumento delle macchine per sostituire la forza lavoro umana: un’idea, quella della robotizzazione e dell’automatismo meccanico, che certamente ha degli effetti positivi, come la velocizzazione del lavoro, ma anche dei punti negativi. Sostituendo le macchine all’essere umano, infatti, si rischia non solo di impoverirlo, ma anche di aumentare in maniera sensibile il costo stesso della forza lavoro.
Il fondatore di Microsoft si pone sicuramente una domanda interessante, ed anche dai risvolti intelligenti: d’altronde, perché un lavoratore in carne ed ossa deve pagare le tasse per lo stipendio che ottiene, ed un’azienda che sfrutta una macchina per far svolgere lo stesso lavoro a costo quasi zero non deve assumere una posizione in merito ai profitti generati con il risparmio sul costo del lavoro? Tasse di minore entità, come consiglia lo stesso Gates, ma pur sempre tasse.