Punto cuneo

Prestiti personali: le ultime novità del settore

Torniamo a parlare di prestiti personali per introdurre 2 novità che stanno facendo molto rumore nel settore: il social lending e le nuove assicurazioni dedicate a chi sottoscrive un finanziamento. Essere informati sul mondo dei prestiti è davvero importante. Per poter ottenere le migliori condizioni economiche, infatti, è indispensabile conoscer ele dinamiche che regolano il settore.

Grazie allo staff del sito www.iprestitionlineok.com cerchiamo di approfondire in maniera davvero efficace quelle che sono le ultime novità in fatto di credito per privati e aziende.

Prestiti personali: arriva il social lending

La richiesta, e la parallela erogazione, dei prestiti economici stanno vivendo un periodo piuttosto florido dettato, volente o nolente, anche dall’affermazione stratificata di una crisi finanziaria che non risparmia praticamente nessuno. Per quanto avvilente possa sembrare, il contesto attuale si presenta come il terreno ideale per sviluppare nuove ed incredibili opportunità economiche capace di soddisfare le esigenze di qualsivoglia profilo clientelare. Un compito arduo, raggiungibile solo ed esclusivamente attraverso un impegno costante e una capacità di relazionarsi fuori dal comune, anche grazie a quelle che sono le attuali strumentazioni tecnologiche disponibili su ogni genere di dispositivo elettronico.

Cogliendo quest’ultimo passo, si è dato il via all’era del social lending, una forma di prestito tra privati che sfrutta il meccanismo peer to peer per ottenere, in pochissimo tempo, la somma desiderata. Utilizzando i canali d’accesso presenti in rete, individuabili presso numerose società del settore come Zopa o Prestiamoci, non sarà più necessario rivolgersi ad un sportello bancario o ad un’agenzia di credito aspettando (come il più delle volte accade) le interminabili lungaggini burocratiche di un sistema non completamente informatizzato. Il social lending, quindi, agevola la ricezione delle somme pattuite soddisfacendo – e non è poco – le parti coinvolte.

Il social lending funziona in modo semplice ed innovativo. Coloro che sono interessati ad ottenere un determinato prestito, non devono fare altro che collegarsi al sito della società specializzata in tal senso, iscriversi e inviare la relativa documentazione chiarendo la cifra desiderata e il tasso di interesse che si è disposti a pagare. Una volta acquisite queste informazioni, e dopo aver deciso se accettare o meno la richiesta di finanziamento, il sito fungerà da tramite mettendo in relazione il cliente con dei potenziali erogatori. Il tasso di interesse finale che verrà applicato sarà la media ponderata dei tanti creditori messi a disposizione dal sito stesso.

Questa panoramica generale sui prestiti personali con il social lending permette di individuare le molteplici potenzialità (in gran parte ancora inespresse) di un settore votato alla massima soddisfazione possibile. Una marea di peculiarità che sanno come adeguarsi alle tecnologie del domani alimentando un approccio fidelizzante improntato sulla trasparenza e la tutela delle transazioni private.

Nuovo sistema assicurativo per prestiti bancari

Il bisogno, sempre più crescente, di prestiti di qualsivoglia fattura sta spingendo enti ed istituzioni di un certo rilievo politico ed economico ad introdurre delle disposizioni che tutelino la trafila standard che intercorre tra un soggetto erogatore e un cliente modello. Questo approccio precauzionale è dettato, in gran parte, dalle molteplici criticità che il settore in questione mostra quando ha a che fare con movimentazioni di dubbia provenienza o stipule contrattuali poco rispettose dei cavilli da loro stesse prestabilite. Appare, quindi, evidente che pregiudicare il sorgere di future compromissioni finanziarie rappresenti il tassello principale di un rimodernamento legislativo quantomeno opportuno.

Una delle ultime manovre in tal senso riguarda la realizzazione di un nuovo sistema assicurativo per la salvaguardia dei prestiti bancari. Voluto a tutti i costi dalla BCE, la nuova assicurazione fungerebbe da garanzia aggiuntiva a favore della protezione dei risparmiatori a livello europeo. Inoltre, il maggior controllo dovrebbe intensificare la responsabilità delle banche nel riporre particolare attenzione alla tutela dei suoi correntisti, vera e propria linfa vitale per i depositi degli istituti di credito di un certo spessore finanziario. Assicurare un gettito monetario privo di incongruenze accidentali porterebbe una ventata d’aria fresca all’interno di un settore in continuo divenire.

C’è da dire, però, che non tutti sembrano particolarmente felici di questa eventuale iniziativa. Molti paesi dell’eurozona, infatti, sono contrari a quello che, a conti fatti, risulterebbe essere un ulteriore ampliamento della sfera di competenza della BCE. Accentrare tutto (o quasi) nelle mani di un unico organo, nonostante la sua identità sovranazionale, rischierebbe di alimentare lo spauracchio del conflitto di interessi, indicatore cardine di un futuribile flusso monetario (in qualità di prestiti bancari) verso determinati soggetti piuttosto che altri. Una questione spinosa, quindi, che la BCE desidera risolvere il prima possibile facendo leva sulla buonafede delle banche più importanti del Vecchio Continente.

Ad ogni modo, il campo dei prestiti personali non si esaurisce affatto con il settore bancario, anzi: basti pensare ai fondi di erogazione statali, oppure a quelli emessi attraverso trattazioni di natura privata. Un universo ricco e variegato in grado di soddisfare quelle che sono le principali esigenze clientelari.

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