Qualche mese fa Poste italiane e i principali sindacati hanno firmato un accordo quadro sulla riorganizzazione del servizio di recapito della corrispondenza. Alla luce di ciò, qualcosa è cambiato per chi… sta aspettando una lettera. Ma cosa?
Nel dettaglio, l’intesa ha previsto che nei grandi centri urbani la posta possa essere recapitata più volte al giorno, anche di pomeriggio e di sabato, mentre nei piccoli centri i recapiti saranno a giorni alterni. In maniera ancora più specifica, la posta ordinaria sarà consegnata dal lunedì al venerdì mentre quella prioritaria e i pacchi anche fino al sabato mattina nelle aree ad alta densità postale.
“Il nuovo modello di recapito – spiega una nota dell’azienda – introduce un assetto organizzativo che individua tre aree differenziate per intensità di volumi postali e con una specifica modalità di servizio”.
L’accordo precisa altresì che per le aree metropolitane con elevata densità postale è prevista la creazione di una rete dedicata al recapito al destinatario. In tali zone la posta potrà essere consegnata anche più volte al giorno, di pomeriggio e anche il sabato. Nei capoluoghi di provincia e nelle aree extraurbane non regolate il servizio di recapito sarà svolto a giorni alterni con la creazione di una articolazione addizionale che assicurerà prevalentemente il recapito quotidiano di alcuni prodotti. Infine, le aree extraurbane e regolate includono circa 5.300 comuni in cui il recapito sarà eseguito a giorni alterni.
“L’intesa – conclude la nota – affronta anche il tema delle ricadute occupazionali legate all’aumento di efficienza, qualità e innovazione del servizio. Poste si è impegnata a non ricorrere alle procedure di licenziamento collettivo”.
Dunque, la posta non sarà consegnata in maniera omogenea in tutto il territorio nazionale, ma seguirà una lista di priorità e di frequenza differente a seconda delle zone di riferimento.