Del resto non sai cosa mai potrà accaderti nel corso dei 5, 7 o 10 anni a venire: potresti maleauguratamente perdere il posto di lavoro, incorrere in una malattia o dover fare i conti con una invalidità, finire in guai economici e – speriamo certo di no – anche morire. Tutta questa serie di eventi potrebbero pregiudicare in parte o del tutto la tua capacità di far fronte al piano di rimborso, per cui prima di firmare un prestito dovresti sempre considerare queste possibili fattispecie e aprire una posizione assicurativa capace di tutelarti dinanzi a questi accadimenti: l’assicurazione, infatti, interverrebbe in tuo soccorso pagandoti o una parte o la totalità delle rate che sono ancora rimaste in sospeso per chiudere il piano di rimborso.
Cosa valutare quando assicuri un prestito
I premi di assicurazione studiati su misura dei prestiti, definiti Cpi (Credit protection insurance), sono molto utili affinché tu possa richiedere un prestito in tutta tranquillità, certo del fatto che nel caso in cui dovesse accaderti qualcosa di spiacevole ci sarà sempre qualcuno pronto a ripagare il debito per conto tuo. Questa tranquillità però ha un costo ed è per questo che faresti bene a valutare più di un preventivo per capire quale sia la polizza assicurativa più conveniente da abbinare alla tua richiesta di prestito.
Un modo semplice e veloce per farlo è confrontare il Taeg, ovvero il Tasso annuo effettivo globale all’interno del quale confluiscono tanto il tasso di interesse quanto tutte le altre spese e gli oneri accessori, poichè è questo il valore che più di ogni altro esprime in maniera chiara ed inequivocabile il reale costo del prestito. Tuttavia il Taeg non è tutto, poiché è inutile appoggiarsi a un premio assicurativo dal Taeg piuttosto basso ma dalle coperture che si contano sulle dita di una mano: cerca quindi di confrontare il costo che avrà per te questa assicurazione con le garanzie che però ti offre a discapito di un’altra.
Prestiti, quando l’assicurazione è facoltativa
Ci sono poi dei casi in cui le assicurazioni sono del tutto facoltative (per esempio un caso in cui la polizza non è certo facoltativa, è quando si richiede un prestito mediante cessione del quinto: in casi di questo genere viene infatti richiesta la stipula di una polizza vita e rischio lavoro). Un esempio tipico in cui non l’assicurazione su un prestito non viene considerata obbligatoria anche se la prassi vuole che bene o male una formula di assicurazione venga comunque sottoscritta: quando la situazione reddituale del cliente non dà piena garanzia alla banca sulla sua capacità di far fronte alle rate, in teoria la stipula di una polizza d’assicurazione non è obbligatoria ma comunque fortemente consigliata. Per quanto facoltative al di là dei casi di cessione del quinto, le assicurazioni sui prestiti sono perciò consigliate sempre e comunque, soprattutto quando l’ammontare del prestito è particolarmente elevato (diciamo più sinteticamente che la polizza è auspicabile per prestiti che superano i 5000 euro).