Che l’Italia sia la terra delle contraddizioni è un fatto acclarato ma mai ci si sarebbe aspettati quello che sta succedendo in questi giorni a Cuneo.
Pochi mesi fa, la giunta comunale di Cuneo aveva deciso di abbandonare il vecchio Ospedale di Santa Croce per far partire i nuovi lavori nell’area del Carle. Qui, secondo i progetti, dovrebbe nascere nei prossimi anni un plesso ospedaliero che dovrà essere il fiore all’occhiello di tutta la Regione.
E dove è il problema? Il problema sta nel fatto che nelle ultime ore da Roma sono arrivati ben 33.4 milioni di euro con destinazione per l’adeguamento antisismico proprio del presidio ospedaliero di Santa Croce.
Dunque, nel caso questo finanziamento non venisse revocato, l’Italia spenderebbe 33.4 milioni di euro per rimodernare una struttura che poi nei mesi successivi verrebbe abbandonata e quindi poi demolita.
Questi fondi arrivano dal cosiddetto “Decreto Speranza” e fanno parte di una somma di denaro destinata al Piemonte decisa con la finanziaria del 2019.
La cosa bella, anzi brutta, è che il totale dei fondi destinati al Piemonte è di 74 milioni di euro. Dunque, più della metà verranno praticamente butti per ristrutturare una struttura destinata alla demolizione.
La speranza, è il caso di dirlo, è che accortisi dell’errore il Governo o la Regione Piemonte destinino questi fondi ad interventi più utili e necessari.
In particolare, di questi 33.8 milioni ben 30 sono destinati all’adeguamento antisismico dell’ospedale, 1.400.000 euro sono per l’antincendio proprio al Santa Croce e 2.400.000 euro saranno messi a bilancio per il nuovo sistema di antincendio del Carle di Confreria.
Ora, il dubbio che questi soldi non debbano essere spesi in questo modo osceno è iniziato a circolare tra tutte le forze politiche sia comunali che regionali e, si spera, che questi provvedano ad evitare questo scempio.