Olio d’oliva test di assaggio: secondo quanto riportato da alcune fonti i test previsti dalla normativa europea attraverso l’assaggio dell’olio extravergine risultano essere sempre più criticati, in quanto l’assaggiatore potrebbe essere influenzato dai propri gusti.
Tale denominazione consentirà al prodotto di essere posto al vertice tra le categorie degli oli d’oliva e questo non è poco per la situazione finanziaria di un’azienda olivicola che potrà attribuire al suo prodotto un prezzo più alto rispetto ad un comunissimo olio d’oliva.
Ma ad essere sotto la sfera della critica a volte sono proprio i test di assaggio che vendono troppa soggettività riferita sia al gusto che all’olfatto: in poche parole ci sarebbe il rischio di penalizzazioni o al contrario favoritismi nel dare ad un olio d’oliva la denominazione di extravergine.
Ma fino ad adesso il parametro dell’assaggio rimane la sola alternativa e per questo motivo occorrerà fidarsi degli assaggiatori specializzati nel settore e che assicurano di fare il proprio lavoro con dedizione e serietà.