Ha dell’incredibile la folle storia che arriva dal Piemonte, precisamente tra Torino e Cuneo.
Tra l’estate e l’autunno del 2019 infatti, una banda di vecchietti, o comunque di persone in avanti con l’età, aveva compiuto varie rapine a bancomat e automobili.
I 3, dopo mesi di indagini e perquisizioni, sono stati finalmente arrestati e condannati.
Durante la loro ‘attività criminale’ avevano colpito la Banca Sella di Rubiana, la notte del 16 aprile 2019, il Postamat di Settimo Torinese all’alba dell’ 1 giugno 2019, quello di Giaveno durante la notte 3 luglio 2019, quello di Rivalta durante il 28 agosto scorso e quello di Garessio (Cn) il 14 novembre, durante le prime ore della notte.
I 3 criminali, al contrario di quanto si potesse pensare vista l’età, usavano metodi tecnologici e testati.
Il loro metodo preferito era senza dubbio quello della “marmotta“, facevano in poche parole esplodere lo sportello del Bancomat tramite un ordigno artigianale, costruito anche, se non soprattutto, alla consulenza esterna di un dipendente di una famosa armeria, che forniva loro informazioni tecniche probabilmente in cambio di una parte del bottino.
Infatti grazie a questo esperto, la banda riusciva a creare un ordigno che riusciva ad avere la massima potenza deflagrante con il minimo dei materiali possibile, risparmiando così spazio e denaro.
Da veri professionisti del settore, la banda dei nonni rapinatori, testava anche l’efficacia dei propri ordigni.
Infatti, pochi mesi fa, in un istituto di credito ormai dismesso a Trana, in via Sangano, dopo un loro test esplosivo, numerosi cittadini avevano chiamato preoccupati il 112, credendo che qualche impianto fosse scoppiato e temendo per la propria salute.
Inoltre, la banda aveva sempre con sé, per ogni evenienza, anche un jammer (ovvero un disturbatore di frequenze radio), pericolosissime bande chiodate a quattro punte, maschere per non far capire la loro identità, guanti e attrezzi da scasso e ovviamente autovetture rubate con targhe contraffatte.