Al di là del tifo, delle passioni o di qualunque altra cosa, ogni bimbo che si appresta a calciare un pallone o a mettere la maglia numero 10 pensa di sicuro lui: Diego Armando Maradona.
El Pibe de Oro però, è morto oggi, intorno alle 16 nella sua amata casa in Argentina.
Non è riuscito infatti a superare un forte arresto respiratorio, nonostante l’intervento tempestivo dell’ambulanza.
Per Maradona, ci sarà una veglia funebre di ben 4 ore nella sua casa Rosada.
Il figlio, Diego Jr. è risultato positivo al Covid, quindi non potrà purtroppo assistere al funerale del padre.
A consolare i familiari, ma anche chi lo ha amato come calciatore, il fatto che L’ex Pibe de Oro se n’è andato senza soffrire, o almeno questo è quanto emerge dalla ricostruzione fornita dal personale medico che lo accudiva nella sua abitazione di Tigre, municipio alle porte di Buenos Aires.
In mattinata infatti, Maradona secondo le persone presenti in casa si sarebbe svegliato come suo solito di buon umore, senza particolari problemi.
Dopo la colazione, si era messo a letto per riposare. Intorno alle 12 (le 16 italiane) l’infermiera che lo accudiva entrando in stanza per dargli le solite medicine, lo avrebbe trovato già morto.
Inutili i tentativi di rianimarlo.
Diego lascia così orfani del loro idolo milioni e milioni di persone che hanno amato lui e di conseguenza hanno amato il calcio.
Infatti Diego, a parte la dualità con Pele che non verrà mai risolta, è considerato da tutti la pura essenza del calcio. Un piccolo uomo di 1.60 metri che faceva cantare il pallone con una facilità disarmante.
Lascia il suo popolo argentino ma, soprattutto, il popolo napoletano che con lui ha vissuto gli anni più belli della storia del Napoli calcio.