Insomma, Michael Jackson moriva sei anni fa e più precisamente il 25 Giugno del 2009 nella sua casa di Holmby Hills, un noto quartiere di Los Angeles. Le autopsie che si sono succedute all’evento hanno confermato che il tragico evento sia stato causato da un’overdose di farmaco anestetico, il Propofol. E pensare che Jackson, dall’alto dei suoi 50 anni, aveva in programma di esbirsi ancora in un’altra fitta serie di concerti: il re del pop aveva già messo nero su bianco il tour “This Is It” che lo avrebbe visto esbire in una cinquantina di tappe suddivise in due diverse tranche, la prima delle quali programmata nel mese di Luglio e la seconda proiettata invece a inizio 2010.
La sua era sempre stata una vita piena di denaro, tanto è vero che pur non essendo più sulla scena Forbes lo ha inserito in cima alla classifica delle celebrity che hanno guadagnato di più dal giorno della morte. I familiari di Jackson, tanto per prendere atto della questione, hanno incassato oltre un miliardo di dollari e tra diritti e licenze varie tanti altri ancora ne raccoglieranno di denaro!
Eppure i soldi non lo avevano certo reso serenissimo, né erano stati in grado di allontanarlo da una serie di vicissitudini a dir poco oscure. Da una parte la salute che non era affatto amica di Michael Jackson, e dall’altra lo scandalo pedofilia che al di là dello stato di salute aveva catapultato il re del pop in un’altra spirale negativa della sua vita. Malato di vitiligine, costretto a indossare una parrucca in seguito a un incendio avvenuto durante le riprese di uno spot pubblicitario, finito al centro delle cronache internazionali per via dei suoi presunti rapporti sessuali con minori e non lontano anche da indiscrezioni riguardanti un altrettanto presunto uso di droga, Jackson è morto così, con tanti soldi alla mano ma con una grande afflizione nel cuore.