Il catasto è un l’enorme database che contiene tutti gli immobili e i terreni presenti in Italia, descrivendone la posizione sulla mappa, la consistenza e i dati di ogni singolo proprietario. Quando si costruisce una nuova struttura edilizia, o se ne modifica una già presente in modo sostanziale, è obbligatorio effettuare l’accatastamento, ossia l’iscrizione dei dati dell’immobile al catasto, o la variazione dei dati già presenti.
Come attivarsi
L’accatastamento deve essere presentato presso gli uffici provinciali del catasto; i dati identificativi di una struttura edilizia devono essere già presenti al momento in cui si effettua la dichiarazione di fine lavori. Per questo motivo è necessario attivarsi per ottenere l’accatastamento prima del termine dei lavori di costruzione o di ristrutturazione. Molte informazioni in merito si possono trovare sul sito https://geometra24.it.
Come avviene l’accatastamento
I dati catastali di una struttura servono per attribuire una rendita catastale, elemento fondamentale per stabilirne la tassazione a il valore. Ogni volta che si modifica in modo sensibile un immobile, o che se ne costruisce uno nuovo su un terreno edificabile, è obbligatorio comunicare i lavori al catasto. L’accatastamento oggi viene effettuato tramite strumenti telematici: i tecnici del catasto verificano i dati della nuova costruzione o di quella ristrutturata, producendo il cosiddetto DOCFA (Documento Catasto Fabbricati). Con questo documento è possibile effettuare l’inserimento dell’immobile al catasto, ottenendo una ricevuta, su cui sono segnati gli identificativi catastali del nuovo immobile. La rendita catastale di un edificio viene stabilita al momento dell’accatastamento; si fa una stima considerando i dati della planimetria e del progetto della casa e anche la rendita delle abitazioni della zona circostante. L’Agenzia delle Entrate ha tempo 1 anno per rettificare i dati della rendita catastale, durante il quale può effettuare un sopralluogo o delle verifiche tecniche. Il cittadino ha poi tempo 60 giorni per fare ricorso, nel caso cui ritenga che la sua abitazione sia stata inserita nella categoria sbagliata e le sia stata attribuita una rendita catastale eccessiva.
Quando fare l’accatastamento
L’accatastamento di un nuovo fabbricato è sempre obbligatorio, e si deve realizzare prima del termine dei lavori. Sono diversi però i casi in cui è obbligatorio rivolgersi al catasto anche in altre occasioni. Ad esempio quando si apportano modifiche strutturali importanti ad un immobile già presente, che comprendono l’ampliamento dell’unità o la modifica degli spazi interni (ad esempio l’abbattimento di una parete). Si deve rifare l’accatastamento anche in caso di frazionamento, di cambio di destinazione d’uso o di fusione tra due proprietà.