Giulio Golia, forse l’inviato più famoso della trasmissione “Le Iene” è stato prima denunciato e poi obbligato a presentarsi a processo con accusa di diffamazione.
L’inviato è stato denunciato da un noto ortopedico di Savigliano, Silvio Galfione, a causa di un servizio mandato in onda dal programma di Italia 1 nella puntata del 21 ottobre 2018.
Durante il servizio, la Iena accusava l’ortopedico di aver in pratica rubato un progetto per delle protesi ad un trevigiano, Fulvio Marotto.
Quest’ultimo, non essendo contento delle protesi che usava in precedenza (aveva le gambe amputate), aveva costruito con un amico questo nuovo modello di protesi che poi Galfione gli avrebbe “rubato”
Il servizio intitolato “L’uomo a cui hanno rubato le gambe” riguardava appunto la vicenda del trevigiano Fulvio Marotto, ex artigiano che nel 2003 era rimasto gravemente invalido dopo aver contratto un’infezione da meningococco.
Quel virus gli aveva provocato tra le altre cose l’amputazione di entrambe le gambe.
Il problema era che trovava scomode le protesi fornitegli inizialmente e quindi Marotto decise di costruirsene un paio con l’aiuto di un amico espero che, tra l’altro, solo l’anno dopo avrebbe subito a sua volta un’amputazione in seguito ad un violento incidente motociclistico.
Il prototipo ebbe successo, tanto da essere attenzionato da praticamente tutto il Mondo dell’ortopedia, tra cui anche Silvio Galfione.
Galfione propose a Marotto una collaborazione. Questa prevedeva che Marotto fornisse a Galfione le informazioni per creare quel prototipo in cambio del silenzio assoluto dell’ortopedico e di brevettare insieme il prototipo.
Secondo Marotto però, Galfione non si attenne ai patti sviluppando e brevettando il prototipo da solo.
Golia, viene però denunciato da Galfione per una frase in particolare, ovvero: “da una parte abbiamo il classico inventore e dall’altra il classico furbetto che, fiutato il business, si è intascato l’idea”.