Foxconn, società di Taiwan nota per essere una delle più importanti subappaltatrici di Apple e Samsung, ha annunciato sabato scorso di aver sostituito oltre 60 mila operai con dei robot. Ne è conseguito che nella sua fabbrica di Kunshan, in Cina, il numero dei lavoratori “umani” si è praticamente dimezzato (la fabbrica occupava 110 mila persone). Per il momento l’azienda non ha fornito dettagli sulle funzioni che vengono svolte dai robot, precisando genericamente che svolgono delle attività di assemblaggio.
Foxconn è una delle principali imprese al mondo nel settore delle tecnologie, sebbene non sia molto nota con il proprio marchio. È invece molto nota a Apple, Sony, Acer, Nintendo, Microsoft e Samsung (ma non solo), visto che i prodotti di tali compagnie vengono assemblati proprio all’interno dei propri stabilimenti.
Complessivamente, la società di Taiwan impiega oltre 1,4 milioni di persone, per la maggior parte in Cina, ed è finita agli onori della cronaca in numerose occasioni per le presunte cattive condizioni di lavoro dei propri dipendenti. Si ricorda, in particolar modo, che nel corso del 2010 c’era stata una vera e propria ondata di suicidi nei propri stabilimenti, a causa di condizioni di lavoro scarsamente sopportabili.
Ad ogni modo, contattata dalla Bbc la società di Taiwan ha negato di aver messo decine di migliaia di suoi lavoratori in disoccupazione, come invece riportato più volte dalla stampa internazionale. Di contro, Foxconn ha spiegato che i robot di cui sopra si sono “limitati” a sostituire i lavoratori nei passaggi più ripetitivi del lavoro, senza tuttavia generare alcun licenziamento. Anzi, Foxconn ha affermato che gli operai sostituiti verranno riqualificati e indirizzati in altre funzioni più complesse.