L’associazione cuneese ‘Astra trasportatori associati’ dopo che poche settimane fa aveva manifestato la urgente necessità di riprogettare dal profondo l’intera viabilità che collega la Cuneo e la sua Provincia, a quella di Imperia e alla Costa Azzurra, passando per la ormai tristemente famosa Valle Roya ora impraticabile in seguito al devastante alluvione del 2 ottobre scorso, oggi ha fatto una nuova importante proposta.
Ovvero, è stato chiesto al Ministro De Micheli, un piano di ristori da oltre 2 milioni di euro per chi è stato colpito da questa chiusura, come accadde col Ponte di Genova.
Infatti, chi prima compieva questa tratta, ad oggi è costretto a percorrere almeno 100 km in più.
Ecco a riguardo le parole di Diego Pasero, presidente di Astra Cuneo: “Pur essendo di proporzioni minori, si tratta della stessa condizione che si è verificata con il crollo del ponte Morandi a Genova e in quel caso il Governo ha previsto per Decreto degli stanziamenti a favore degli autotrasportatori per consentire il ristoro delle maggiori spese affrontate, dovendo percorrere obbligatoriamente strade alternative.”
Ovviamente il paragone con il Ponte Morandi è una sorta di iperbole, ma serve a far capire il danno economico che la chiusura della Valle Roya ha comportato per centinaia di lavoratori e aziende.
Nella presentazione di questa precisa richiesta scritta al Ministro dei Trasporti De Micheli, tramite la Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica), gli uffici di Astra Cuneo sono riusciti anche a stimare le risorse che sarebbero necessarie per venire incontro alle imprese.
E’ stato calcolato infatti che il ristoro totale non dovrebbe essere inferiore ai 2 milioni e 250 mila euro annui, stimando in media 300 le missioni di viaggio giornaliere, sviluppate su minimo 250 giorni lavorativi.
La proposta è ora al vaglio del Governo, che deciderà se approvarla o meno.