Punto cuneo

Cuneo, detenuto sorpreso a parlare con il cellulare

Spesso quando si pensa ai carceri e ai relativi “ospiti” si immaginano le situazioni che vediamo nei film e telefilm, soprattutto americani, o anche in serie TV come Gomorra.
Ebbene, nel carcere cittadino di Cuneo, questa mattina ci si è trovati di fronte ad una scena molto vista in tv: uno dei detenuti non si sa come è riuscito a far introdurre un cellulare nella sua cella ed è stato sorpreso mentre chiamava qualcuno all’esterno.
Precisamente, il criminale è stato trovato chiuso in bagno mentre urlava contro il suo interlocutore. Alle domane iniziali delle guardie avrebbe risposto che stava cantando.

La scoperta è avvenuta nella «sezione detentiva accoglienza». 
A dare notizia del sequestro il sindacato autonomo di polizia Sappe e, sulla vicenda, è stato ascoltato Il segretario regionale Vicente Santilli: «Ormai il traffico di oggetti tra l’esterno e l’interno dei vari penitenziari sia regionali che nazionali è continuo. I colleghi di Cuneo però si distinguono sempre per le spiccate capacità professionali, nonostante svolgano il proprio lavoro in una complessa e critica realtà penitenziaria»
Quindi, anche dal sindacato di Polizia, arriva la conferma che tutto ciò che vediamo nei film è praticamente reale, comprese di guardie corrotte che permettono questo traffico con l’esterno. 

Anche il Segretario Generale ha voluto dire la sua sull’accaduto: “Come successo qui a Cuneo anche in tutta Italia sono decine i cellulari rinvenuti quasi ogni giorno nelle varie carceri, in possesso di familiari o di amici dei detenuti che provano ad introdurli in carcere attraverso pacchi postali o addirittura nei colloqui
Per il detenuto sorpreso a comunicare con l’esterno sono previsti  da 1 a 4 anni di ulteriore pena.
Proprio a questo proposito il sindacato continua a chiedere «soluzioni drastiche, come ad esempio la schermatura delle sezioni detentive.

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