Proprio in queste ore è iniziata nelle campagne del cuneese e di tutta Italia la famosa trebbiatura del grano.
Secondo la Coldiretti sono previsti dei cali in media del 20% riguardanti la produzione a causa delle avverse condizioni climatiche di questa annata.
L’analisi arriva dopo una ricerca effettuata su quasi 1.8 milioni di ettari lungo la Penisola ed ha gettato negatività sulla raccolta del frumento.
A causare questo ribasso enorme, ci hanno pensato i cambiamenti climatici ed in particolare le violente grandinate a macchia di leopardo, cadute soprattutto nel cuneese.
Ora quindi, non resta che rimboccarsi le maniche e cercare di ricavare il più possibile da quello che la natura ci ha concesso.
In Provincia di Cuneo si producono ogni in media 934 mila quintali di frumento tenero e puro con circa 17 mila ettari dedicati, su un totale di oltre 84 mila ettari in Piemonte, Regione particolarmente vocata alla coltivazione storica di grano e frumento.
Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo ha spiegato:
“Durante il lockdown si è registrata una tendenza in forte crescita verso l’acquisto di prodotti Made in Italy, sulla scia della campagna #MangiaItaliano promossa da Coldiretti stessa e Filiera Italia che ha coinvolto sia industrie che catene della grande distribuzione.”
Moncalvo ha poi continuato: “Una svolta patriottica che è stata favorita anche dall’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano usato per la pasta sotto il pressing delle battaglie degli agricoltori della Coldiretti”
Sempre il Delegato Confederale ha poi spiegato: “Stiamo lavorando alla valorizzazione di uno dei prodotti ormai simbolo del Made in Piemonte attraverso vari accordi di filiera da implementare nel breve periodo, affinché tutti i prodotti da forno possano essere veramente prepararti con la farina prodotta qui in Piemonte per rispondere anche alle esigenze dei consumatori, sempre più attenti alla vera provenienza degli ingredienti”