Vi siete mai chiesti se i cani possano effettivamente prevedere le malattie? Se non ci credete, provate a domandare agli studiosi che stanno affettuosamente seguendo Thor, un pastore belga appositamente addestrato dal nucleo cinofilo della polizia doganale, con una particolare specialità: fiutare il tumore al seno.
Un cane talmente particolare e bravo che, per acquistarlo, l’Istituto Curie e la Scuola superiore di fisica e chimica industriale di Parigi (Espci) hanno organizzato una raccolta fondi per raccogliere gli 80 mila euro necessari ad acquistare lui e un suo “collega”.
Nato dal lavoro di Isabelle Fromantin, infermiera all’Istituto Curie, dottore in scienze e specializzata nella cicatrizzazione delle ferite, il progetto Kdog ha dunque in Thor uno dei simboli fondamentali: il cane addestrato per fiutare il cancro non è comunque una novità, visto che esiste già negli Stati Uniti per rilevare il cancro alla prostata. La sua efficacia scientifica, però, non è stata provata. Ed è proprio per questo che il progetto Kdog intende lanciare una grande campagna di ricerca clinica per dare un’etichetta scientifica ai cani che fiutano il cancro che, così, potrebbero diventare veri strumenti per la diagnostica.
Immediati sarebbero i vantaggi: lo screening del cancro al seno sarebbe molto più semplice e molto meno costoso, considerato che a una donna basterebbe indossare un panno per qualche ora sul suo seno per poi inviarlo per posta a un laboratorio. Se le ricerche dell’Istituto Curie e dell’Espci e il risultato Espci porteranno risultati, Thor da solo potrà garantire una diagnosi affidabile. Non ci resta dunque che attendere gradite novità…