Il bonus bebè cambia, e ufficialmente lo fa perchè in Italia nascono sempre meno bambini. Un calo delle nascite che non solo va di pari passo con l’abbassamento della speranza di vita, quanto anche sembra essere strettamente legato alla lunga crisi economico finanziaria che sta riguardando la popolazione italiana, e che ha spinto evidentemente il ministero della Sanità a cercare contromisure, individuandole proprio nella immediata revisione del bonus bebè inaugurato un anno fa.
In tal proposito, ricordiamo come il bonus bebè che viene erogato oggi e fino al 2017, è riconosciuto a tutti i nuclei familiari che possono dimostrare e sottoscrivere di avere un Isee inferiore a 25 mila euro all’anno, e quelli che lo hanno più basso di 7 mila. Questi due target di famiglie riceveranno un importo distinto: i primi avranno infatti 80 euro al mese (ovvero, 960 euro all’anno) per ogni figlio, mentre i secondi avranno 160 euro al mese (1.920 euro all’anno).
Come anticipato, la misura del raddoppio del bonus sembra essere strettamente legata alla scarsa natalità che si sta verificando in Italia. Il 2015 è stato, in tal senso, il primo anno in cui il numero dei nati è sceso sotto la soglia simbolica di mezzo milione: secondo i dati forniti dall’Istituto nazionale di statistica, che necessitano ancora di una revisione e che pertanto devono essere presi con le dovute cautele, le nascite si sono fermate infatti a 488 mila unità, e di queste circa il 20% è relativa a figli di coppie immigrante nel nostro Paese. Cinque anni fa, le nascite erano invece state pari a 561 mila.