Solo un mese fa era arrivato il via libera finalmente per finire il famoso tratto di autostrada Asti Cuneo di circa 9 Km che da anni è un cantiere a cielo aperto.
Tutto sembra fatto e i lavori definitivi in procinto di essere conclusi ma, un esposto presentato alla Corte dei Conti sulla delibera Cipe, dal Senatore Lucio Malan ha bloccato tutto di nuovo, per l’ennesima volta.
L’esposto assegna la conclusione dell’opera al gruppo Gavio, con il riconoscimento, se e quando arriverà un nuovo operatore, di un valore di subentro di 1 miliardo e 200 milioni.
Senza questo indennizzo di subentro, secondo Malan, il completamento dell’opera risulterebbe del tutto illegale.
Ecco le parole del Senatore appartenente a Forza Italia: “Fa bene Cirio ad essere contento che la situazione sembri sbloccata ma la verità è che siamo di fronte a un provvedimento illegale e io devo difendere l’interesse pubblico con gli strumenti che ho. Il nuovo piano finanziario è un regalo vergognoso al concessionario, perché viola la concorrenza nella futura gara, anticipa il capitale alla società concessionaria.”
Quindi il Senatore sembra ergersi a paladino della giustizia ma, come dichiarato da altri politici del suo stesso partito, dietro il ricorso ci sarebbe qualche interesse personale di tipo finanziario.
Alla luce di tutto ciò torna ad aleggiare prepotentemente lo spettro dei continui ritardi che, d’altra parte, sono una costante che ha accompagnato l’opera pubblica fin dalla sua nascita.
Sempre sulla vicenda, il Senatore Malan ha aggiunto: “Non si può ritardare ciò che è fermo. La ditta appaltatrice dove concludere i lavori in 5 anni e mezzo con un costo totale di 380 milioni di euro. I lavori invece sono fermi da 17 anni ed il costo ora sarà di più di un miliardo di euro.”
Non resta ora che attendere le successive mosse politiche e sperare di sbloccare il tutto