L’artrite reumatoide è una patologia in grande diffusione negli ultimi anni in Italia, molti però sono ancora all’oscuro si questa patologia e in questo breve articolo illustreremo le maggiori notizie a riguardo.
E’ una malattia cronica infiammatoria autoimmune che colpisce le piccole e le grandi articolazioni, queste subiscono dei processi degenerativi fino a cambiare la propria morfologia, può anche coinvolgere i polmoni, la cute o altri organi.
Nella nostra nazione colpisce circa 1 persona ogni 250 abitanti, in totale si contano quindi oltre 400.000 casi.
Colpisce in particolare le donne tra i 40 e i 60 anni anche se si può manifestare senza restrizioni in tutte le fasi di sviluppo della propria vita.
Le cause che portano a questa patologia sono varie, ma non sono completamente note alla scienza, esistono però dei fattori di rischio che sono anche genetici e ambientali.
Tra quelli genetici possiamo trovare l’età, il tabagismo, fattori ormonali, fattori legati alle condizioni socio economiche o anche all’esposizione di alcuni agenti infettivi.
Tra quelli ambientali invece sappiamo solamente che possono influenzare in maniera importante il grado di severità e la frequenza della malattia.
La caratteristica particolare della malattia è la rigidità articolare nelle prime ore del mattino che si presenta in associazione con dolore e gonfiore.
I sintomi di esordio sono assai simili a quelli di una malattia reumatica, il prosieguo è nella maggior parte dei casi graduale ma molto insidioso, per questo nelle prime fasi è difficile da diagnosticare.
Gli esami di laboratorio aiutano a formulare la diagnosi, infatti i pazienti con artrite reumatoide presentano il fattore RF in netto aumento e la presenza di di anticorpi anti-peptidi citrullinati,
Tra gli esami strumentali è importante effettuare la classica radiografia, l’ecografia articolare e infine la risonanza magnetica.
I farmaci attualmente disponibili migliorano la sintomatologia alleviando soprattutto il dolore e il gonfiore , gli specialisti prescrivono farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) e i corticosteroidi.