Alessio Feniello contro istituzioni: il grido di rabbia del papà di una delle vittime dell’hotel Rigopiano
È ancora forte il grido di rabbia di Alessio Feniello, papà di Stefano, il 29 enne vittima della slavina che, mercoledì 18 gennaio scorso, ha distrutto il lussuoso Hotel Rigopiano, e con esso anche le 29 vittime morte a causa della valanga. L’uomo, che in un primo momento aveva ricevuto la felice notizia che suo figlio rientrava tra i nomi dei superstiti, aveva dovuto quasi subito disilludersi: la notizia, infatti, era trapelata in maniera sbagliata, e Stefano non si trovava tra le nove persone tratte in salvo dai soccorritori, ma era invece una delle vittime di questa tragedia.
I funerali del ragazzo si sono svolti qualche giorno fa, esattamente come è avvenuto per le altre vittime della vicenda, ma il papà di Stefano continua a mostrare la sua rabbia verso una situazione che, molto probabilmente, non finirà qui. E lo fa con le uniche armi a disposizione, ovvero il processo mediatico: intervistato di recente ed ospite presso diverse trasmissioni televisive, Feniello si è scagliato contro le istituzioni ma soprattutto contro chi di quella sciagura si dovrebbe sentire responsabile.
Alessio Feniello ha snocciolato, inoltre, fatti e vicende significative, che potrebbero identificare una sorta di responsabilità in chi ha un peso in questa situazione. Che però, tuttavia, non serviranno a riportare in vita Stefano, e tutti coloro che, come lui, l’hanno perduta in quella che sarebbe dovuta essere solo una vacanza.